Step into the ancient world of Siracusa, where Greek ruins, Baroque architecture, and crystal-clear waters create a captivating tapestry. Explore the archaeological wonders of Ortigia, savor seafood delicacies by the sea, and feel the timeless allure of this coastal gem. Siracusa, where history whispers through ancient stones, invites you to unravel its stories and bask in the Mediterranean sun.

Where to stay


TRAMONTO IBLEO 

A corner of paradise, surrounded by greenery, where you can enjoy relaxing holidays, good food and golden sandy beaches.


VILLA ANANDA

A yoga retreat and bed and breakfast located in Palazzolo Acreide. The property is set in a peaceful and secluded location, surrounded by olive groves and vineyards.


IL TEMPIO DI ATHENA

A bed and breakfast located in Syracuse. It is centrally located, just a short walk from the Sanctuary of Our Lady of Tears and the Neapolis Archaeological Park.


Siracusa, la valle dell’Anapo, gli Iblei

“Vi sono nel mondo città che non appartengono solo ai loro cittadini, ma a tutto il mondo”, scriveva nel 1946 il siracusano Elio Vittorini sulla sua rivista ” Il Politecnico” , esprimendo un sentimento, un’esigenza di universalità.

Siracusa è uno di questi luoghi dell’anima, e le parole dello scrittore potrebbero essere l’ideale epigrafe al riconoscimento di Patrimonio dell’Umanità attribuitole dall’Unesco. Prestigiosa attestazione data non per un singolo aspetto, ma per il complesso, l’insieme delle testimonianze storiche, monumentali, artistiche, paesaggistiche della sua vicenda millenaria.

Da ciò, visitando Siracusa, non si dovrebbe prescindere. L’itinerario con cui comincia questo capitolo si snoda attraverso l’isola di Ortigia, il cuore più antico della città e, nonostante contraddizioni secolari, il centro storico siciliano meglio conservato.

Piazza Duomo è certo uno spazio magnifico di grande e immediata attrattiva, un unicum esaltato dal barocco predominante nei prospetti di chiese e palazzi. E già qui, sotto la ricostruzione settecentesca e ottocentesca, si possono cogliere esempi visibili di una stratificazione architettonica e culturale come in poche altre città. A cominciare dalle colonne doriche che resistono nella Cattedrale.

Girando per Ortigia il turista curioso potrà scoprire, a volte solo alzando lo sguardo verso una facciata o entrando dentro un cortile, elementi di basiliche paleocristiane, portali gotici, bifore catalane, bagni ebraici, residui di fortificazioni aragonesi.

Senza fretta, concedendosi una pausa per ammirare uno scorcio di paesaggio dal lungomare o dalla fonte Aretusa, uno dei misteriosi miti che non possono mancare in una città di così antiche origini e che nei secoli stregarono poeti, scrittori e viaggiatori, al pari dell’altrettanto leggendario vino Moscato, elogiato dai tanti che si spingevano in questa parte di Sicilia per compiere il Grand Tour.

Numerosi bed and breakfast, nuovi alberghi e altri ristrutturati rispondono a un rinnovato indirizzo turistico. Una porzione del mare che bagna l’isola è tutelata da una delle più efficienti are marine protette italiane.

Nel frattempo si dibatte sui progetti di strutture portuali turistiche, la cui utilità economica non dovrebbe certo stravolgere le peculiarità paesaggistiche del porto naturale, decantato sin da quando Siracusa rivaleggiava con Atene e Roma per il predominio nel Mediterraneo. Nell’immaginario di “città del mondo” la fama di Siracusa è fortemente legata alle vestigia di età greca e romana.

Il parco archeologico della Neapolis, seconda parte del nostro percorso, è da sempre la principale meta di visitatori provenienti da ogni dove, che si moltiplicano non poco durante gli annuali spettacoli classici al Teatro greco. Preziosa e sterminata è l’esposizione di reperti del vicino Museo archeologico regionale Paolo Orsi, che del parco è parte integrante nonché imprescindibile momento di approfondimento della millenaria storia della città, dal Neolitico all’età paleocristiana.

La terza parte del capitolo muove da Siracusa verso l’entroterra toccando i centri affacciati sulla valle dell’Anapo, riserva di straordinaria bellezza naturale e biodiversità ancorché arricchita dal sito archeologico di Pantalica, fascinoso alveare di tombe incassato fra pareti a strapiombo che è entrato di diritto tra i Patrimoni dell’Umanità dell’Unesco.

L’itinerario affonda nel cuore degli lblei, tra cave scavate dal corso remoto di fiumi e ricche aree boschive. Il tour rappresenta altresì una strada dell’ulivo e dell’olio: cultura anch’essa antica, oggi valorizzata dall’attività di molte aziende, improntata alla qualità.

Un territorio di tradizioni agricole che trovano espressione nella cucina tipica, nelle popolari e spettacolari feste religiose, nelle iniziative museali a salvaguardia della memoria della cultura contadina degli Iblei. Le cittadine di questo comprensono sono accomunate, storicamente, dall’evento sismico del 1693 che distrusse i borghi originari. Quasi tutte vennero ricostruite in altri siti, dove si edificarono belle chiese d’impronta barocca che ancora oggi ammiriamo.